È con immensa tristezza che annunciamo la morte di Jean André Cunge, avvenuta lunedì 2 ottobre 2023.
Ingegnere idraulico e scienziato di fama mondiale, ha contribuito notevolmente allo sviluppo dell’idraulica computazionale ed è stato uno dei principali artefici del riconoscimento dell’Idro-informatica quale disciplina professionale per gli ingegneri.
Jean André Cunge era nato il 16 maggio 1934 a Łódź, in Polonia, da una famiglia ebrea “assimilata”, ovvero integrata nella popolazione locale spesso nascondendo le proprie origini, costretta a fuggire in Unione Sovietica in seguito all’occupazione nazista per poi fare ritorno in Polonia al termine del secondo conflitto mondiale.
Nel 1956 conseguì la laurea in ingegneria civile presso la Scuola Politecnica di Varsavia, specializzandosi in costruzioni idrauliche e statica strutturale. Nel 1957 lasciò la Polonia per Londra dove conseguì il D.I.C. (Diploma dell’Imperial College) in statica strutturale e resistenza dei materiali, presso l’Imperial College of Science & Technology, Università di Londra, nel giugno 1958.
Dal 1959 Jean Cunge entra a far parte della Sociéte Grenobloise d’Etudes et d’Applications Hydrauliques (SOGREAH), una società privata di ingegneria francese (oggi ARTELIA), nel dipartimento “Modelli Matematici” sotto la direzione di Alexandre Preissmann, un altro grande nome dell’idraulica computazionale.
Nel 1966 fu nominato Capogruppo del Dipartimento Scientifico e si affermò nella comunità scientifica francese con la sua tesi di dottorato in Ingegneria presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Grenoble in Matematica Applicata: “Studio di uno schema alle differenze finite applicato all’integrazione numerica di un particolare tipo di equazioni iperboliche di flusso”.
Questa tesi pose le basi del metodo di propagazione delle onde di piena, conosciuto in tutto il mondo come metodo Muskingum-Cunge, che ha avuto un impatto significativo soprattutto nel campo dell’Idrologia.
Jean Cunge partecipò attivamente agli albori e allo sviluppo della modellistica matematica e del calcolo numerico digitale applicato all’idraulica, in un’epoca in cui l’hardware dei computer di allora, con capacità di calcolo equivalente a quella di una calcolatrice tascabile dei nostri giorni, occupava locali di centinaia di metri quadri di superficie ed era necessario trasportare le memorie su nastri, dischi o tamburi da un locale all’altro solo per operazioni banali come estrarre radici quadrate. In quel periodo epico dei primi anni ’60, con Alexandre Preissmann, Jean Cunge produsse quello che fu il primo modello idraulico digitale al mondo degno di questo nome: il modello quasi bidimensionale dei deflussi nella pianura alluvionale del Delta del Mekong.
Sempre negli anni ’60 inventò, con Preissmann, algoritmi per il calcolo delle portate in reti ramificate e magliate di canali e tubazioni, ancora oggi all’avanguardia tecnologica, utilizzati da ARTELIA e dai suoi concorrenti, in tutto il mondo. Guidò poi lo sviluppo di numerosi codici di calcolo idraulico con il suo collega Forrest M. Holly. All’inizio degli anni ’70 fu coinvolto nell’Associazione Internazionale per la Ricerca Idraulica (IAHR), oggi diventata l’Associazione Internazionale per l’Ingegneria e la Ricerca Idro-Ambientale. Al Congresso di San Paolo del 1975, divenne segretario del Comitato per l’Utilizzo dei Computer (il cui presidente Mike Abbott, il padre dell’idro-informatica, fu suo amico e “complice” sulla scena internazionale per tutta la vita). Assieme a lui ed a Enda O’Connell è stato uno dei promotori del Système Hydrologique Européen (SHE), il primo modello idrologico distribuito e fisicamente basato.
Grazie alla sua fortissima reputazione internazionale, divenne poi presidente del Comitato dell’Idraulica Numerica dell’AIRH.
Jean Cunge mantenne sempre forti legami anche con il mondo accademico. Nel 1972 è stato Visiting Professor presso l’Università del Colorado a Fort Collins (USA) dove ha insegnato Idraulica Numerica. I suoi corsi sono da molto tempo negli USA un punto di riferimento del settore. Nel 1975 ha pubblicato con K. Mahmood e V. Yevyevich un libro in 3 volumi (oltre 1000 pagine): “Unsteady flow in open channels”, seguito nel 1980 da “Practical Aspects of Computational River Hydraulics”, assieme a F. M. Holly e A. Verwey, un’opera fondamentale ed ancora attuale.
Jean Cunge ha formato anche ingegneri in Francia, in particolare per 14 anni è stato docente di modellizzazione dei flussi in moto non permanente presso l’Ecole Nationale Supérieure d’Hydraulique et Mécanique de Grenoble (oggi École Nationale Supérieure de l’Énergie, l’Eau et l’Environnement – Ense³) che fa parte del Politecnico di Grenoble (oggi Grenoble-INP).
La sua alta reputazione scientifica e tecnica è il risultato di pubblicazioni di altissimo livello in vari campi dell’Idrodinamica e dell’Idrologia. I suoi lavori hanno apporfondirto l’onda solitaria e il pozzo di marea, l’energia idroelettrica, le gallerie sottoposte a carico, la propagazione delle piene, le onde di rottura di dighe, la sedimentazione negli estuari, l’ambiente studi di impatto, scarichi termici, propagazione degli inquinanti, fiumi alluvionali e la previsione delle piene.
All’inizio del 1987, l’INPG (Grenoble-INP oggi) e la SOGREAH decisero di creare una start-up di ricerca a contratto, la società Laboratoire d’Hydraulique de France-LHF di cui Jean Cunge fu nominato direttore, posizionando l’LHF nella nicchia di ricerca a contratto, cofinanziata da programmi di ricerca e sviluppo Europei e nazionali. La storia di successo della LHF si basò sulla qualità tecnica dei servizi e dei prodotti sviluppati ma anche sullo spirito di squadra che Jean Cunge sapeva infondere attraverso la sua visione e il suo senso di convivialità.
Jean Cunge ha anche avuto molte occasioni di collaborazione in Italia con l’ENEL, l’Università di Firenze, lo Studio Galli, l’Ansaldo ed altre.
Si ricorda ad esempio, alla fine degli anni ’80, la partecipazione dell’LHF ad un progetto finanziato dall’Unione Europea per la realizzazione di un sistema di previsione delle piene sul fiume Fuchun, per la difesa della città di HangZhou, in collaborazione con la ET&P italiana.
Nel maggio 1999, Jean Cunge si ritirò andando in pensione e lasciando in eredità tre libri tecnici di riferimento, più di 60 pubblicazioni scientifiche di alto livello, le tecniche fondamentali degli strumenti basilari della professione, importanti progressi tecnologici, prestigiosi progetti innovativi, con la costante preoccupazione di trasferire il proprio know-how ai giovani e la formazione di numerosi ingegneri in tutto il mondo.
Nonostante ciò, ha continuato la sua attività didattica come professore ospite all’IHE di Delft (dove insegnava dal 1981) e per 13 anni nell’ambito di un Master europeo in Euro-Aquae presso l’Università di Nizza.
Grenoble , 14 dicembre 2023
Marc Erlich e Jean-Marc Usseglio