Pasquale Versace
Il prof. Pasquale Versace era Professore Emerito di Idrologia, Costruzioni Idrauliche e Marittime all’Università della Calabria, titolo conferitogli nel 2017 per la carriera scientifica ed universitaria di particolare prestigio e per il significativo contributo nel campo della prevenzione dei rischi naturali. Pasquale Versace, per tutti Lino, è stato tra i maggiori esperti di rischio idrogeologico in Italia, campo in cui si è distinto per le sue abilità di idrologo e costruttore idraulico sia nell’interpretare e comprendere i fenomeni naturali, sia nel proporre le migliori soluzioni per la mitigazione del rischio.
Conseguita la laurea in ingegneria civile idraulica presso l’Università di Napoli nel 1970, specializzandosi poi in ingegneria sanitaria, lega indissolubilmente la sua carriera accademica all’Università della Calabria, dove prese servizio nel 1973, in una realtà di recentissima fondazione. Napoletano verace, il prof. Versace ha realizzato un processo di mutua adozione con la Calabria e la sua gente, dedicandosi con grande passione alla costruzione e allo sviluppo dell’ateneo e del territorio.
Dal 1983 svolse le funzioni di professore associato presso la facoltà di Ingegneria, per ricoprire, dal 1986, il ruolo di professore ordinario. Il prof. Versace ha partecipato attivamente alla vita accademica e politica dell’Università della Calabria, concorrendo anche per il ruolo di rettore nel 2007. Tra le tante funzioni svolte si ricordano la direzione del dipartimento di Difesa del Suolo, la presidenza del Consiglio del Corso di Laurea in Ingegneria Civile, la presidenza del Nucleo di Valutazione e, non da ultimo, la presidenza del Consiglio del Corso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, alla cui istituzione e sviluppo ha dato un apporto fondamentale.
Negli anni ’80 e ’90, ha fatto parte del GNDCI (Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche) del CNR, contribuendo al progetto speciale VAPI sulla valutazione delle piene in Italia. I risultati del progetto hanno posto le basi per una procedura uniforme su tutto il territorio nazionale per la valutazione delle portate di piena naturali di assegnata frequenza, diventando un riferimento metodologico cruciale nella redazione dei Piani di Assetto Idrogeologico in tutta Italia. Il rapporto Calabria, completato nel 1989, frutto della collaborazione con studiosi provenienti da sedi e strutture diverse, è stato il primo ad essere concluso fornendo una guida preziosa per la redazione dei successivi rapporti regionali.
Ricchissimo il suo curriculum vitae per il coordinamento di progetti nazionali di grande rilevanza e per i ruoli occupati in prestigiosi consessi nazionali e internazionali, alcuni dei quali sono di seguito indicati: dal 1983 al 1991 Direttore del CNR-IRPI di Rende (CS); Presidente del Gruppo Italiano di Idraulica (GII) dal 2008 al 2012; Presidente del Consorzio Interuniversitario per l’Idrologia (CINID) dal 2014 al 2019; socio fondatore della Società Idrologia Italiana e membro per diversi anni del Consiglio Scientifico; componente del Gruppo AMHY (Alpine and Mediterranean Hydrology) del progetto FRIEND e della rete ICL (International Consortium of Landslides).
Lino Versace è stato soprattutto un esempio luminoso di sinergia tra il mondo della ricerca e l’impegno concreto e costruttivo nel comprendere le sfide dell’ambiente, con particolare riferimento alla difesa del suolo ed alla gestione del rischio idrogeologico, contribuendo in modo significativo alla crescita della Protezione Civile in Italia e alla valorizzazione delle scienze dell’acqua nella società.
Per la sua competenza ed esperienza nelle tematiche del rischio idrogeologico, è stato per circa 40 anni componente della Commissione Grandi Rischi, organo tecnico-scientifico che svolge un ruolo cruciale nel supportare le attività del Dipartimento della Protezione Civile. Ha fondato e diretto, dal 1998, il CAMIlab (Laboratorio di Cartografia Ambientale e Modellistica Idrologica), Centro di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile, partecipando a progetti e tavoli di lavoro dedicati all’allertamento, alla mitigazione del rischio, alla pianificazione di protezione civile, alla gestione delle emergenze e alla diffusione della consapevolezza del rischio. Questa sua attività trova origine già nel gennaio 1973, anno in cui ha preso parte al primo nucleo di protezione civile costituito all’Università della Calabria per un intervento assistenziale e di studio nel Comune di Fabrizia, in provincia di Vibo Valentia, colpito da un vasto fenomeno di dissesto idrogeologico.
In Calabria si è occupato tra l’altro anche delle alluvioni che hanno interessato Vibo Valentia e Crotone, l’intero territorio regionale negli inverni 2009-2010, per le quali ha elaborato studi idrologici e idraulici, mappatura delle aree a rischio e piani di interventi infrastrutturali che portano oggi il suo nome. Particolarmente significativa è stata l’esperienza come Vicecommissario per la sistemazione idrogeologica e la ricostruzione di Sarno e dei comuni della Campania colpiti dalle frane nel ’98. Per cinque anni, dal luglio 2000 al luglio 2005, ha ricoperto questo ruolo, coordinando le attività di progettazione e di esecuzione degli interventi e curando la gestione del Piano di emergenza. Si è trattato di un intervento articolato e complesso che ha combinato in modo efficace interventi strutturali e non strutturali. Per la dimensione e la rilevanza dei problemi affrontati, l’esperienza maturata dopo i tragici eventi del 1998, e i risultati in termini di messa in sicurezza del territorio, “il Modello Sarno”, come viene comunemente indicato, è, ancora oggi, un riferimento in Italia. Recentemente, collaborava con la Struttura Commissariale per la gestione del post-emergenza della frana che ha duramente colpito l’isola di Ischia nel novembre del 2022.
Il professore Versace sarà ricordato non solo per i suoi contributi accademici e scientifici, ma anche per le sue qualità personali. Era una figura unica, con capacità intellettuali e umane fuori dal comune, una presenza che non passava mai inosservata. La sua passione per la conoscenza e la sua dedizione instancabile al lavoro, all’insegnamento e alla ricerca hanno ispirato generazioni di studenti, professionisti e colleghi. Sempre in prima linea nei progetti che abbracciava, affrontava con entusiasmo e impegno anche le sfide più ardue e le missioni apparentemente impossibili. La sua rara capacità di guardare oltre nel risolvere i problemi, la spiccata propensione alla critica costruttiva, l’ironia partenopea con cui sdrammatizzava anche le situazioni più complesse, hanno contraddistinto tutta la sua attività.
Lino Versace è stata una figura centrale nella crescita e nella promozione della Società Idrologica Italiana. Il suo legame con la SII ha radici profonde: fin dall’inizio, è stato coinvolto nel gruppo ristretto di promotori che ha lavorato per la sua nascita e, nel 2009 a Bologna, è stato tra i soci fondatori della SII. Nel corso degli anni, ha fatto parte del Consiglio Direttivo, svolgendo un ruolo fondamentale in molte delle attività principali dell’organizzazione. Tra le tante, ha giocato un ruolo di primo piano nell’organizzazione di diverse edizioni delle Giornate dell’Idrologia della SII, e ha dato un impulso essenziale all’ideazione dei webinar sull’Idrologia Applicata, una piattaforma dedicata alla diffusione di conoscenze e alla discussione di tematiche rilevanti nel campo dell’idrologia operativa.
Come riconoscimento del suo eccezionale contributo scientifico, del suo costante impegno nel sostenere e promuovere la Società Idrologica Italiana, il Consiglio Direttivo conferisce al professore Pasquale Versace il Titolo alla Memoria di Socio Onorario della SII.
Luigi Natale
Al Prof. Natale il Consiglio Direttivo della Società Idrologica Italiana ha riconosciuto quelle caratteristiche di eccezionalità scientifiche nel campo delle Scienze Idrologiche che unendosi al suo esempio di qualità umane e morali rispondono ai requisiti di Socio Onorario.
Professore ordinario di Costruzioni Idrauliche nella Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Pavia dal 1981 è stato Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio nella sua Facoltà e Direttore del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale. Ha rappresentato l’Italia nel Committee on Dams and Floods della ICOLD, ed è stato presidente del gruppo italiano della American Society of Civil Engineers. È stato membro della Commissione Grandi Rischi, Consigliere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e nonché Membro effettivo del Comitato Tecnico Amministrativo del Magistrato per il Po ora AIPO. Ha pubblicato su riviste internazionali e su atti di convegni nei campi dell’idraulica fluviale, dell’idrologia e della modellistica matematica. In particolare, nel corso della sua attività scientifica il prof. Luigi Natale ha sviluppato numerosi modelli di calcolo, idrologico e/o idraulico, tra cui vanno ricordati FRESCURE che traccia i profili di moto permanente in un alveo naturale; URBE che simula la propagazione di un’onda di sommersione in ambiente urbano; SANA che simula la propagazione di onde di sommersione a fronte ripido su fondo asciutto in alvei naturali; TEVERE che è costituito da due modelli per la simulazione della formazione dell’onda di piena (modello idrologico) e per la propagazione delle piena in alveo (modello idraulico); SC_SF_2D che integra le equazioni De Saint Venant scritte in forma conservativa secondo uno schema alle differenze finite di tipo esplicito e infine il codice ALCO_2D, modello bidimensionale per la simulazione della propagazione e dell’arresto delle colate detritiche su aree di conoide che include la separazione fra la fase solida e la fase liquida e riproduce gli effetti di erosione e deposito con le equazioni generalizzate.
Al Prof. Luigi Natale vanno le congratulazioni del Consiglio Direttivo assieme a quelle di tutti i Soci della Società Idrologica Italiana.
Baldassarre Bacchi
TITOLO ALLA MEMORIA
Per la sua eccellenza nel campo delle Scienze Idrologiche, le sue elevate qualità umane nonché il suo costante impegno per il bene della Società Idrologica Italiana, il Consiglio Direttivo conferisce al Prof. Ing. Baldassare Bacchi il Titolo alla Memoria di Socio Onorario della Società Idrologica Italiana.
Il prof. Baldassare Bacchi è stato Professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Brescia dall’1.11.1991 al 30.11.2017, inquadrato nel Settore Scientifico Disciplinare ICAR/02 Costruzioni idrauliche e marittime e Idrologia e nel Settore Concorsuale 08/A1. I suoi alti meriti sono di tipo scientifico, didattico e organizzativo. Il Prof. Baldassare Bacchi ha, infatti, portato contributi importanti, riconosciuti a livello internazionale, in modo particolare nel campo dell’idrologia stocastica, del dimensionamento con criteri probabilistici di opere idrauliche e della gestione del rischio idrogeologico, testimoniati da oltre 150 pubblicazioni scientifiche. Per le sue competenze scientifiche ha coordinato progetti di ricerca nazionali e internazionali. È stato Presidente dell’Associazione Scientifica Giulio De Marchi ed è stato Presidente del Centro Studi di Idraulica Urbana, rappresentante dell’Università di Brescia nel Consiglio Direttivo del CINFAI-Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Fisica delle Atmosfere e delle Idrosfere, del Centro Interuniversitario per la formazione internazionale-H2CU, dell’Unità Operativa di Brescia del GNDCI Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche e socio fondatore della Società Idrologica Italiana. Tra gli incarichi organizzativi va menzionato il suo ruolo di Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile per due mandati, di Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Natural Risks Assessment and Management e del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Civile e Ambientale. Il suo contributo didattico si è concretizzato nella docenza, tra gli altri, degli insegnamenti di Costruzioni idrauliche, Idrologia, Idraulica e nella formazione di numerosi laureati e diversi dottori di ricerca.
Ugo Moisello
Per il suo eccezionale contributo nel campo delle Scienze Idrologiche il Prof.Ugo Moisello è stato nominato Socio Onorario della Società Idrologica Italiana.
Ugo Moisello ha sempre inteso la sua attività di insegnamento, di organizzazione della didattica e di ricerca, che qui abbiamo sommariamente elencato, come servizio reso agli allievi, studenti e dottorandi, all’Ateneo e ai colleghi di Facoltà e di Settore disciplinare.
La propensione al rendersi utile agli altri risulta evidente a chi analizzi il suo lavoro di ricerca.
La sua solidissima preparazione nella statistica e, più in generale, la sua conoscenza dei vari settori dell’idrologia si è concretizzata nella conduzione di ricerche che, partendo sempre da solide basi teoriche e dall’esame di un gran numero di informazioni, hanno portato ad esiti utili per gli applicatori.
I suoi testi di idrologia e, in particolare, di applicazioni statistiche all’idrologia, si configurano come testi di riferimento per gli studenti e ancor più per gli specialisti della materia e per i ricercatori che vogliono approfondire argomenti contigui al loro settore di ricerca.
Questi testi sono scritti in linguaggio chiaro e sintetico per agevolarne la consultazione anche da parte di chi non è specialista degli argomenti trattati.
Le sue ricerche hanno portato a risultati originali e hanno proposto procedure che hanno, nella maggior parte dei casi, un valore generale e che possono essere utilizzate in applicazioni diverse. I risultati delle sue indagini regionali sulle portate di massima piena così come quelli dello studio della relazione tra i massimi annuali delle portate al colmo e medie giornaliere e tra altezza di pioggia puntuale e ragguagliata sono largamente utilizzati dai professionisti.
Di notevole interesse è anche On the use of partial probability weighted moments in the analysis of hydrological extremes (Hydrological Processes, 2007) che avrà un seguito in lavori più recenti.
Un ultimo apprezzamento va alla sua apertura di ricercatore e di accademico che, superando la sua caratteristica riservatezza, lo ha sempre portato alla libera discussione dei temi di ricerca e alla condivisione delle sue conoscenze con i colleghi ai quali ha liberalmente fornito suggerimenti, dati e anteprime di procedure di calcolo, talvolta semplicemente scritte su appunti di lavoro non ancora portati a stampa, affinché essi potessero servirsene nelle loro ricerche.
Il Consiglio della SII esprime a Ugo Moisello le più vive congratulazioni
Giuseppe Rossi
Per il suo eccezionale contributo nel campo delle Scienze Idrologiche il Prof. Giuseppe Rossi è stato nominato Socio Onorario della Società Idrologica Italiana.
Professore emerito di Costruzioni idrauliche e Idrologia dell’Università degli studi di Catania dal 2015, è stato direttore per 12 anni dell’Istituto di Idraulica Idrologia e Gestione delle Acque della stessa Università ed è stato componente del comitato ordinatore della Facoltà di Ingegneria dell’Università della Basilicata. Ha svolto inoltre una lunga attività didattica in corsi post-universitari presso numerose istituzioni italiane e straniere: Bari, Erice (Tp), Roma, Milano, Palermo, Reggio Calabria, Perugia, Lugano, Zaragoza, Rabat, Aleppo.
E’ stato membro del Comitato nazionale per la difesa del suolo (Legge 183/1989), del Comitato tecnico-scientifico dell’Ass.to Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana (L.R 52/1984), del Comitato tecnico amministrativo dell’Azienda Foreste Demaniali di Sicilia, e del Gruppo Misto per il Programma INTERREG III (Comunità Europea) (2003-05).
La sua attività di ricerca nel campo dell’idrologia su piene e siccità, della pianificazione ed esercizio dei sistemi idrici e recentemente sulle responsabilità etiche nel governo e gestione delle acque ha avuto e continua ad avere una ricaduta fondamentale a livello nazionale ed internazionale anche a livello tecnico come può dedursi dai suoi prestigiosi incarichi di vice-Presidente della International Water Resources Association (IWRA, 2009-2012) e vice-Presidente nazionale dell’Associazione Idrotecnica Italiana (2012-15). Merita evidenziare come la sua ricerca sia stata svolta anche presso istituzioni straniere come la Colorado State University (USA) e l’Universidad Politécnica de Valencia (Spagna).
E’ stato coordinatore di numerosi progetti italiani CNR e MIUR e progetti Europei concernenti tematiche idrologiche come l'”analisi, monitoraggio e mitigazione della siccità”, e la “pianificazione ed esercizio di sistemi di approvvigionamento idrico”, in collaborazione con partner di paesi europei (Cipro, Grecia, Malta, Portogallo, Spagna), del Nord Africa (Egitto, Marocco, Tunisia) e del Medio Oriente (Giordania, Israele, Siria).
Va infine ricordato il suo impegno accademico che ha consentito la formazione di una ampia classe di ingegneri, alcuni dei quali sono oggi docenti universitari.
Al Prof. Giuseppe Rossi vanno le congratulazioni del Consiglio Direttivo assieme a quelle di tutti i Soci della Società Idrologica Italiana.
Bologna, 5 agosto 2018
Fabio Rossi
Dagli anni 70 Fabio Rossi è ed è stato un punto di riferimento fondamentale dell’Idrologia italiana, per la sua capacità di unire aspetti teorici e applicativi e di trovare soluzioni scientificamente ineccepibili per risolvere problemi concreti. Egli ha saputo dare nuovo vigore alle sue radici saldamente integrate nella grande scuola napoletana di Idrologia Applicata, creata da Carlo Viparelli, riuscendo a superare l’aspetto sostanzialmente operativo dell’Idrologia e a favorirne l’affermazione anche come Scienza. Un tratto saliente del suo essere idrologo è la capacità di portare a sintesi temi apparentemente diversi in un quadro di riferimento più generale anche se articolato. Ogni problema dal più semplice al più difficoltoso è stato sempre affrontato cercando di definire un contesto più complessivo nel quale collocarlo correttamente. L’accuratezza e il puntiglioso rigore con il quale affronta e descrive ogni argomento sono sempre gli stessi sia per un articolo su una prestigiosa rivista che per una memoria ad un Seminario di carattere locale, a testimonianza del rispetto per la disciplina e più in generale per la missione di trasmettere il sapere. L’importanza del suo insegnamento è testimoniato dal fatto che alla sua scuola si è formata un’intera generazione di idrologi, molti dei quali operano, con risultati positivi, in tante Università italiane e in tante strutture tecnico scientifiche di Enti pubblici e Società private. È impossibile in poche righe tracciare un itinerario sia pure schematico di tutto quello che ha fatto Fabio Rossi nella sua attività di ricercatore e, pertanto, si ricorderanno solo alcuni fatti. Va menzionato in primo luogo Il suo impegno nell’ambito del GNDCI come responsabile di una delle linee di ricerca e in particolare del progetto VAPI, momento alto, e forse irripetibile, di collaborazione tra un gran numero di Università e di Istituti del CNR. Il progetto VAPI ha prodotto risultati applicativi, fondati su solide analisi teoriche, che hanno rappresentato per oltre 20 anni lo standard operativo di riferimento per un gran numero di realizzazioni, in particolare per i PAI. È bello sottolineare che gli studi avviati sul finire degli anni 70 sull’analisi statistica degli estremi, sono state un punto di riferimento costante per la ricerca di Fabio Rossi e hanno dato anche di recente importanti e innovativi risultati che consentono di conglobare, in modo semplice ed efficace, nell’analisi degli estremi anche i terribili medicanes. Ma Fabio Rossi ha dato il suo contributo anche nella gestione di strutture complesse, favorendo la nascita e lo sviluppo del CUGRI fino a farlo diventare un centro di eccellenza nell’analisi e nella mitigazione dei grandi rischi. In questo contesto si colloca anche il ruolo decisivo da lui svolto nell’affrontare, in un clima di angosciosa tensione, la gestione dell’immediato post alluvione a Sarno, favorendo con la sua capacità di analisi e di proposta il superamento, sia pure graduale, della terribile emergenza.
Si potrebbe continuare a lungo ma forse l’elemento che più colpisce i tanti che l’hanno conosciuto è la sua ferma determinazione nell’adempiere, sempre e comunque, al suo compito di ricercatore e di professore.
Bologna, 15 settembre 2016
Renzo Rosso
Giorgio Galeati
Ugo Maione